Si sale verso Calestano, per poi abbandonare la strada principale e raggiungere il piccolo abitato di Fragnolo: qui, il bar ritrovo del paese è diventato un approdo sicuro per gli amanti del tartufo e, soprattutto, per chi si intende di vino.
All’ingresso c’è ancora il vecchio bancone e chi gioca a carte nei tavolini. Ma le stanze dove ci si accomoda sono state risistemate, perdendo a volte la semplicità della struttura originaria (il tavolo a noi riservato è in una piccola stanza dal gusto contemporaneo, ma poco autentico). Il servizio fin da subito lascia trasparire cordialità e professionalità. Il menù è vario (piatti della tradizione e proposte più innovative) e arricchito ulteriormente da quello del giorno.
Partiamo dagli antipasti che abbiniamo ad uno Spumante Valentino Brut “Riserva Elena” del Podere Rocche dei Manzoni di Monforte d’Alba (strepitoso al naso e nella sua vivacità). Un grande classico: la polentina tenera con fonduta di formaggi e tartufo nero (anche se marzo non è certo il periodo migliore per il tartufo, la consistenza di polenta e fonduta e l’abbinamento dei loro sapori è sempre ottimo). Poi assaggiamo un delicato involtino di verza ripieno di magro, una buona Culaccia e un discreto prosciutto crudo 30 mesi; segnalazione particolare anche per la Mortadella in vescica naturale con pistacchi (selezione Real Group).
Come primo, un assaggio di tortelli di patate alla parmigiana: buona la pasta, ma forse non eccelso il ripieno. Nel frattempo iniziamo a bere un Barbaresco dei Produttori di Barbaresco (2005) capace di riempire il palato come solo certi vini piemontesi sanno fare.
Tra i secondi ordiniamo un ottimo Carrè di maialino da latte al forno con cotenna: carne rosa, morbidissima ed estremamente gustosa. Buona anche la Tagliata di fassona piemontese con sale grosso del Galles e olio extravergine (speciali anche le patate arrosto di accompagnamento).
Decidiamo di far anticipare ai dolci un assaggio di Comte, formaggio francese vaccino a latte crudo: semplicemente superbo. Lo accompagniamo con un memorabile Barolo Rinaldo di Giuseppe Rinaldi del 2005.
E poi i dolci: Bavarese con amarene cotte (niente di eccezionale) e Prugne cotte tiepide al vino rosso con gelato (buona, ma nulla di trascendentale).
Chiudiamo con una ottima Malvasia Passita il Negrese del 2009 (profumatissima e delicata).
I 40 euro del conto finale risultano più che onesti, in relazione alla qualità del mangiato e del bevuto.
Si percepisce la ricerca delle materie prime e la cura nella preparazione dei piatti, mentre è magistrale la selezione dei vini.
Una ottima sinfonia per il palato.
Voto: 8½
Locanda Mariella, Frazione Fragnolo, Calestano (Parma), tel. 0525-52102
1 commento:
che fame chiastrone!!
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