venerdì 26 novembre 2010

Eremo della gasprina














Immerso nel consueto splendido paesaggio di langa, appena sotto La Morra salendo da Alba, l’Eremo della Gasprina è un cascinale accogliente e recentemente ristrutturato. È dotato anche di camere per soggiornare e la sala da pranzo si affaccia su una incantevole vetrata dalla quale ci si immerge e perde negli sterminati vigneti sottostanti.

La cucina è a vista, l’arredamento un po’ impostato e gli spazi ancora troppo nuovi conferiscono un po’ di formalità all’ambiente, riscaldato però subito dalla calorosa accoglienza dello chef Alessandro Sampò. Con rigore piemontese ci si accomoda a tavola tutti alla stessa ora e l’apertura delle danze è data dalla solenne enunciazione del menù: sono 11 portate, un assaggio (abbondante e con possibilità di bis) di tutte.

Partiamo con una insalatina di cruderie invernali bianche (porro, sedano rapa, rapa bianca, topinambur, finocchio invidia, scarola, aceto e limone) al gorgonzola piccante e pane alle noci: ricchezza di sapori che ben si mescolano. Poi due antipasti classici di queste terre: uno straordinario vitello tonnato (fatto con l’uovo sodo!) di un colore carichissimo e dell’ottima carne cruda.

È periodo di tartufo bianco ed eccolo grattato sull’ultimo antipasto: un uovo in cocotte molto buono e di bell’aspetto.

Passiamo ai primi. Esordiamo con un risotto zucca, melanzane, crema di raschera e aceto balsamico: ottima cottura, delicata la fonduta di formaggio, piacevole il sapore della zucca. Si perdono un po’ l’aceto e la melanzana. Poi riecco il tartufo bianco ad accompagnare i tajarin, forse non tra i migliori. A chiudere i tagliolini con ragù di salsiccia onesti, ma forse un po’ troppo rossi.

Ma il meglio deve ancora venire. La coscia d’oca cotta 10 ore e coperta con il proprio grasso è di grande soddisfazione, ma superlativo è il guanciale di vitello al nebbiolo, insuperabile per tenerezza e riccamente immerso nel vino. Ottimo.

Come dolci ecco il tiramisù rivisitato con cuore morbido al cioccolato e crema di caffè e la pera madernassa cotta (una qualità cuneese particolarmente adatta alla cottura).

Il ricchissimo menù è stato accompagnato da un Nebbiolo d’Alba 2008 di Renato Ratti, dal sapore gustosamente sporco e molto ben riuscito.

Dopo tutto questo ci è sembrato più che onesto spendere 50 euro a testa (10 portate, una grattata di tartufo bianco).

Abbondanza e onestà piemontese.

Voto: 7 ½

Eremo della Gasprina, B.ta Cappallotti, 2 Fraz. S.Maria, La Morra (Cuneo), tel. 0173-50498


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