sabato 2 ottobre 2010

Giampi e Ciccio

A pochi passi da Santo Stefano e sotto gli immancabili portici bolognesi ecco l’osteria Giampi e Ciccio. Era già evidente fin dalla telefonata di prenotazione, ma anche l’accoglienza, tra sorrisi e battute, conferma il clima caloroso e informale del locale. Pochi tavoli in una sala arredata con gusto e con utensili, foto e vecchie insegne appese alle pareti.

Menù all’insegna della tradizione di Bologna con i piatti classici e immortali; il servizio è cortese e puntuale; nel cestino dei pani fa la differenza una buona crescenta (una focaccetta bassa).

Partiamo con le tagliatelle al ragù: la pasta è fatta in casa e si sente, il sugo non è memorabile. Anche i passatelli in brodo sono curati, ma si sente troppo la noce moscata che tende a spegnere gli altri sapori.

Come secondo diamo fiducia al misto petroniano con zucchine ripiene (buone), uccellini scappati (involtini di carne ripiena), polpette e piselli. Il pomodoro con il quale sono conditi è un po’ troppo invadente, ma il piatto è apprezzabile.

Chiudiamo con una deliziosa torta di mele (molto buona, bassa e ricca di fettine di mele) con crema di vaniglia. Piace anche il caffè a conclusione.

Abbiamo accompagnato con un discreto Sangiovese di Romagna, Ca’ Grande 2009, Umberto Cesari (15 euro).

Con vino, coperto, acqua e tre portate si spende sui 32-33 euro.

Non si eccelle e non ci stupisce. A tratti meglio la sala (nel senso dell’atmosfera) della cucina (nel senso del cibo). Comunque da tenere in considerazione.

Voto: 6 ½

Osteria Giampi e Ciccio, via Farini 31 b, Bologna, tel. 051-268032


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