martedì 17 novembre 2009

Ristorante Cocchi

C’è ancora una genuina aria di vera parmigianità da Cocchi. C’è sicuramente nel menù, così come nei sobri quadri appesi alle pareti; la si ritrova anche nei camerieri (se ne escludiamo uno, quello più giovane, un po’ maldestro e confusionario). Insomma, nelle salette di questo storico ristorante di Parma c’è aria “buona” e atmosfera accogliente, anche se ci siamo imbattuti in una serata un po’ rumorosa (speriamo sia un caso…).







Dicevamo del menù: ci sono tutti i piatti della tradizione, compreso un importante carrello dei bolliti. Abbiamo optato per un tris di polentina (ragù, funghi, tartufo) come antipasto e questo piatto resta l’unico un po’ deludente della serata: leggermente insipido e un po’ grumoso. Assolutamente superlativo, invece, il savarin di riso: delicato e raffinato, forse il migliore mai mangiato. Buoni anche gli anolini in brodo.

Ottimo anche il secondo: una strepitosa punta al forno ripiena con patate arrosto. Il grasso della carne si scioglieva in bocca, il ripieno era delizioso, le patate dolci e cotte bene. I rognoncini, come secondo alternativo, sono un piatto da scoprire perché insolito e difficile da trovare.

Si chiude con gelato alla crema appena fatto e servito con scaglie di cioccolato: molto buono.

Il tutto è stato accompagnato da un dignitosissimo Lambrusco di Monte delle Vigne: perfetto.

I 35 euro a testa sono giustificati dalla qualità, ma si può migliorare ancora qualcosa (soprattutto in termini di servizio e serenità del locale). E poi quella polentina insipida non me la aspettavo…

Voto:

Trattoria Cocchi, via gramsci 16, Parma, tel. 0521-981990

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