Era da anni che puntavamo Gemma: osteria storica, quasi un simbolo della Langa. Ed ecco finalmente l'occasione giusta.
Si sale fino a Roddino, in una splendida giornata di sole con colori e riflessi sublimi, che solo l'autunno langarolo sa regalare.
Da Gemma si parte subito, quasi senza preavviso. Ad aspettarti, sul tavolo, si trovano già due salami: quello crudo (enorme e dal sapore veramente coriaceo) e quello cotto (ottimo).
Poi, a raffica, gli antipasti: carne di vitello battuta (squisita, forse la cosa migliore di tutto il pranzo). insalata russa (una montagna) e il vitello tonnato.
A seguire i primi: tajarin al ragù (qui a dir la verità ci aspettavamo il tartufo...) e ravioli al plin (ne ho mangiati dei migliori).
Come se non fosse abbastanza, ecco i secondi: bocconcini di vitello al barolo (tenerissimi e delicati) e coniglio, accompagnati da finocchi lessati.
Ma l'apoteosi è raggiunta con gli strabordanti dolci: bonet, meringata al torrone (ottima), dolce all'ananas, strudel.
Il vino è quello della casa: un dolcetto molto gustoso.
Ogni commento è superfluo: la più pantagruelica sublimazione della Langa mai vista.
Qualità e quantità.
Unico difetto: troppi coperti, troppa gente.
Voto: 7,5
Trattoria da Gemma, via Marconi 6, Roddino (Cuneo)
Nessun commento:
Posta un commento