mercoledì 4 febbraio 2009

Un circolo tutt'altro che chiuso

Ho appena finito di leggere un bel libro. "Circolo chiuso", Jonathan Coe.
Bello perchè per la maggior parte si dipana nella Londra di inizio millenio (il terzo, ovviamente), ossia il momento in cui anch'io mi sono irrimediabilmente inanmorato della capitale britannica.
Erano gli anni del new labour, dei grandi cambiamenti avviati da Mr. Blair, della convinzione che tutto potesse succedere nelle terre di sua maestà. Gli anni d'oro delle Spice Girls e degli esordi dei Coldplay di "Parachutes"; gli anni che avevano appena celebrato il grande giubileo e che avevano portato una enorme ruota panoramica di fronte al Big Ben; gli anni della riconquista del South Bank grazie all'impianto della tate Modern e del Gherkin di Sir Norman Forster ancora in costruzione; gli anni di follia per gli YBA e per Damien Hirst.
Insomma, quella Londra che mi aveva completamente fatto perdere la testa.
Quella Londra, per citare un momento fondamentale del libro, che ancora non era entrata in guerra contro il terrorismo in Iraq; quella Londra, per rifarmi ad un'altro fatto centrale di "Circolo chiuso", che è nonostante tutto ancora la capitale di una nazione fortemente legata al suo passato industriale e di scontri sociali. Una capitale incredibilmente lontana e diversa dalle altre città (Birmingham, per citare quella di provenienza dei protagonisti del romanzo) e dalle campagne che la circondano.
In "Circolo chiuso" Coe sorvola su questi anni e su questi spazi raccontandone i forti contrasti e le incredibili contraddizioni, miscelando in modo estremamente efficace le vicende private dei personaggi con i fatti della storia che anche noi lettori abbiamo vissuto.
Il risultato, alla fine, è che quel circolo sostanzialmente non è poi così chiuso: anche noi ne facciamo o ne abbiamo fatto parte.


Jonathan Coe, Circolo chiuso, Feltrinelli Editore.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Dello stesso autore avevo letto La casa del sonno. Purtoppo, nonostante l'enfasi con cui me ne avevano parlato, non mi aveva entusiasmata così tanto.. Segno questo titolo: magari ho solo sbagliato libro... [e parlando di vino, se ti è piaciuto l'Insolia, prova anche l'Ansonica].. Sara