È una girandola di colori e di energia, che scuote l’animo di chiunque riesca a entrare in sintonia con il suo spirito. È la città dove sono nato, quella che ha forgiato la mia esistenza e il mio carattere.
Londra ha avuto sulla mia personalità un’influenza molto più marcata di quella impressa dai miei genitori. Se fossi cresciuto in un qualsiasi altro luogo, oggi sarei un individuo diverso.
Londra mi ha reso ciò che sono.
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Londra è forse l’unica città al mondo in grado di adattarsi alle diverse dimensioni che compongono una personalità come la mia.
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Nessuno, a Londra, può sentirsi fuori posto: né folli sovversivi del sesso né fanatici religiosi. È una città dove tutta l’umanità converge e assiste al proprio mescolarsi, dove ogni cittadino del mondo può rivendicare un proprio posto.
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Vivere a Londra rappresenta però anche una sfida. L’internazionalismo significa che la città non possiede una solida identità, comune a tutti i suoi abitanti, né un senso di comunità.
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Londra ha un animo complesso. Si nutre dell’avidità, del caos, della tolleranza e dell’apertura. Sono temi che possono apparire incompatibili, ma che qui si fondono per dare vita a una città dove si respirano un’energia e una creatività intense. Il suo animo, per quanto complesso, è anche molto antico. Londra esisteva da prima che i Romani arrivassero in Britannia, ed è sopravvissuta a molti disastri: pestilenze, incendi, bombardamenti e attacchi terroristici. Questa vecchia, scaltra metropoli continua a sfidare le facili definizioni e va avanti con il suo stile enigmatico. Londra è una città impossibile da spiegare.
Può solo essere vissuta, e meglio ancora: goduta.
da "London Imprinting" di Nirpal Singh Dhaliwal, tratto da D-La Repubblica delle Donne, n. 624 (foto di Janke/Focus/G. Neri)
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